Enzo Magazzini, di Andrea Baldocchi Critico d’Arte

Pittore che vive e sogna con la mente, senza lasciare spazio alla forma che si sbriciola inesausta e senza corpo. Il pensiero sovrasta la mano e la conduce verso quello spazio  intimo e malinconico riposto nell’ intimo dell’uomo. I colori, forti, danno vigore ad un percorso non semplice talvolta spigoloso e aspro. Sembra che Magazzini guardi dall’alto il mondo sottostante e lo dipinga nei suoi tratti essenziali e sintetici: strade che corrono e, d’improvviso, curvano innaturalmente, campi indefinibili che bruciano. Una prospettiva, quella di Magazzini, che sorprende per intelligenza e sensibilità. Raramente un artista riesce ad “elevarsi”, troppo spesso ci si accontenta di osservare e ri-prendere l’oggettività.

lavoro 1-2 2014

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